Pubblicare un romanzo a 15 anni: Giorgia Lo Re

Giorgia Lo Re
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(Vi racconto una favola)

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di Salvo Zappulla

 

Qualche mese addietro mi trovavo a Catania, nell’ufficio dell’editore Angelo Boemi, vedo un libro sul tavolo, con una copertina molto particolare. “Le piace?” mi fa l’editore. “è il romanzo fresco di stampa di una quindicenne: Giorgia Lo Re, di Augusta”.

“Quindici?!” .

“Quindici. Ha cominciato a scriverlo anche prima, forse lo rimuginava nella mente quando andava all’asilo, probabilmente l’idea le è venuta mentre prendeva il latte dal biberon”. Boemi è un simpaticone, amante di storia e dei buoni libri, rappresenta la catanesità nella sua accezione più nobile; orgoglioso della sua attività editoriale, molto fiero delle sue conoscenze storiche, l’aria di chi la sa molto lunga.

Come si fa a scrivere un romanzo a soli quindici anni?

Mi rivedo a quindici anni. A quell’età riuscivo a stento a dire mamma e papà e andavo in giro con il lecca lecca. I giovani di oggi bruciano le tappe, saranno i supervitaminizzati, i superconcentrati, la televisione, gli smartphone, internet, sta di fatto che nel loro cervello i neuroni si moltiplicano molto più rapidamente. Mi incuriosisce questo fatto della ragazza prodigio. Ho da trascorrere l’intera giornata a Catania e nella pausa-pranzo. un panino consumato in macchina nel piazzale di sosta sotto villa Bellini -purtroppo, sono molto povero e devo risparmiare- ne approfitto per leggere il romanzo di Giorgia. Comincio a sfogliare e le pagine scorrono, una dopo l’altra, che è un piacere. Qualche ingenuità linguistica ma tanta freschezza, tanta voglia di raccontare, tanta passione, una bella trama che coinvolge e invita a proseguire. “Le corde dell’anima” è una storia di amori tra adolescenti, con le  contraddizioni tipiche dell’età, l’antipatica di turno, la fanciulla sognatrice; il principe azzurro bello come un dio,  la  moto di grossa cilindrata; il rivale odioso, l’amico del cuore. Una storia intrecciata bene, ambientata a Londra, con finale noir a sorpresa. Nel giro di un’ora mi sono ritrovato a dissetarmi in una sorgente di acqua limpida, mi sono immerso in questo libro  completamente avulso dalla realtà che mi circondava, tanto che a un certo punto, invece di dare il morso al panino,  ho fatto confusione e ho addentato il libro. i migliori auguri a Giorgia Lo Re, siamo felici di sapere che ad Augusta esiste una ragazzina che invece di aspirare a fare la velina di “Striscia la notizia” o la show girl  in qualche varietà, si dedica all’arte nobile della scrittura. Con l’augurio che questo libro pubblicato sia solo il punto di partenza di una felice carriera letteraria.

Abbiamo voluto conoscere Giorgia e porle alcune domande

Le corde dell'anima di Giorgia Lo Re
Le corde dell’anima di Giorgia Lo Re

Quando  nasce il desiderio di diventare una scrittrice?

Non saprei dire con esattezza come e quando ho capito di voler diventare una scrittrice, credo che questo sogno abbia sempre fatto parte di me, in qualche modo… solo che non lo sapevo. Fino a quando, un giorno,  all’ età di sette anni stavo seduta su un albero da sola ed ho avuto l’ispirazione. Ho cominciato a scrivere una storia… e da allora non ho più smesso…

Quali sono le tue letture?

Ho sempre letto storie fantasy con annesse love story, ma da un po’ di tempo ho deciso di ampliare  gli orizzonti e mi sto appassionando lentamente alla lettura dei classici, soprattutto quelli della letteratura inglese, come “Cime Tempestose” di Emily Bronte.

 

Perché, secondo te, la gente dovrebbe leggere il tuo romanzo? Cos’ha di interessante?

La gente dovrebbe leggere “Le corde dell’anima” per tuffarsi in una storia ricca di suspense e di colpi di scena, per vivere le emozioni tipiche dell’amore tra adolescenti.

Oltre a scrivere, quali altri interessi hai nella vita?

Scrivere è ciò che mi riesce meglio, ma quando non lo faccio, mi dedico allo studio, in particolare dell’inglese, alla lettura, o semplicemente ascolto musica metal, frequento l’ACG (azione cattolica giovani) o esco con i miei amici. Sto anche imparando a suonare la chitarra, e frequento un corso di giapponese.

Come nasce l’incontro con l’editore Boemi?

 Ho conosciuto l’editore Boemi grazie a mio zio Alessandro. Non lo  ringrazierò mai abbastanza per avermi fatto da “trampolino di lancio”.

Stai lavorando a un altro romanzo?  Vuoi anticipare qualcosa ai lettori?

Al momento sto lavorando ad un altro romanzo, ma è tutto un altro genere… Posso solo dire che c’è da spaventarsi, in tutti i sensi!

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